domenica 8 agosto 2010

dromomania e distanza

non esiste un senso nel viaggio. esiste la distanza. esistono dei punti. esistono delle mete da raggiungere. quindi cosa spinge l'essere umano alla dromomania? capire questo mondo? forse. ma nonostante le difficoltà che si incontrano nel viaggio, gli stati d'animo di noia durante il viaggio, nel viaggio, sono la ricchezza più grande che resta. momenti che, quando ripescati dalla mente, servono nella vita e generano beatitudine pura. il viaggio dunque non ha un senso nel momento in cui lo si vive ma nel momento in cui lo si ricorda.

"nulla unisce più profondamente il sole alla terra della distanza che li separa".
S.A.

create distanze e darete vita ai desideri dell'anima ricordando sempre che i viaggiatori veri hanno solo il biglietto d'andata e si perdono sempre, ovunque!

2 commenti:

  1. Viaggiamo per il ricordo.....è un brutto segnale, significa che rigettiamo la nostra vita, che le nostre azioni quotidiane non ci soddisfano.
    Ecco perché scattiamo fotografie, ecco perché ci ritroviamo sempre a ripartire per tornare a viaggiare, abbiamo sempre bisogno di ricordi che ci sollevino dal reale....e se un giorno riusciremo ad impiantarci tutte le memorie che vogliamo ( come in quel film con Schwarzenegger ) che ne sarà del nostro amato viaggio ?

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  2. I momenti di massima beatitudine sono attimi in cui in cui sei talmente immerso in ciò che stai facendo, che la vita è cosi… leggera. E non siamo ieri, e non siamo domani. Semplicemente Siamo. Che tristezza vedersi, a trent’anni, come insulsi magazzini di ricordi, come vagabondi incapaci di godere della vivida bellezza del quotidiano. Siamo monotoni, siamo noiosi, siamo “lontani”, lontani da qualunque posto cerchiamo di raggiungere, perché lontani da noi, presenti col corpo, con la testa altrove.
    La cura? Prolifera un tipo di viaggio che è gettare terreno in una buca: viaggiare per scoprire se stessi. Se intendiamo il viaggio in questo senso potremmo “viaggiare” standocene comodamente seduti sul divano, una triste verità per il settore turismo, che conta su tanti viaggiatori “bucati”, e per tutti coloro che non sanno che la vita è proprio li, dove non riescono a trovarla.
    È un po’ come il monopoli, fai tutto il giro e ripassi dal via. Intanto, tra palate di terreno e qualche seme ben piantato, magari è cresciuto un bel fiore di campo e, da magazzino di ricordi, ti scopri coltivatore del presente.

    "Un giorno me ne andrò/ per essere libero/ e lasciare agli sterili/ la loro sicura sterilità. Senza lasciare recapito partirò/ e attraverserò un arido deserto/ per scaricarvi il mondo. Poi me ne andrò qua e là, leggero/ come un Atlante disoccupato." (J. Kavanaugh)

    L.

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