venerdì 30 luglio 2010

aberrante

"..non credo che la puglia", avverte il ministro dell'economia, "sia il luogo per esperimenti rivoluzionari. siamo convinti che in questa fase storica, per il bene dei cittadini, prima vengono i numeri e poi la politica e non la politica prima e a prescindere dai numeri. non viceversa. ieri abbiamo dato a vendola questo messaggio di serietà".

il mondo sta cambiando aggiungo. siamo ad un nuovo medioevo. medioevo di idee. prima viene il profitto e poi viene l'essere umano. dobbiamo rendercene conto. esserne consapevoli. la politica puzza ma la vita continua a profumare. la politica ha bisogno di annusare la vita. la vita è un proposta straordinaria. accettiamola per favore..

lunedì 26 luglio 2010

pensieri in/coerenti!

..recentemente sento in bocca a molte persone la parola coerenza!

pensiero 1:
  • il mio turpiloquio di oggi nasce dalla lettura e dalla visione di alcune cose: in primis una lettera di silvano (qui) e poi per un video preso da corriereTV (qui) che narra la storia di due ragazzi della mia generazione "emigranti contemporanei" a barcellona. come sempre quello che voglio rendere palese è l'altisonanza delle due realtà. dapprima quella italica della signora anziana, del suo cane, di suo figlio futuro becchino, contapposti ai due ragazzi che, nella loro esistenza, vivono per la rambla. molti sono i problemi dei giovani esseri umani della mie generazione. problemi di ogni tipo. quindi mi sono chiesto ed ho chiesto, documentandomi, quali fossero i problemi di generazioni passate. il documentarmi potrebbe tornarmi utile per capire da dove arrivano i miei, nostri, problemi. ho capito che una cosa di cui necessitano i giovani esseri umani è il futuro. l'inquietudine generazionale di ogni essere umano si suddivide in due momenti temporali. la prima: la necessita di un futuro (paura). la seconda mancanza di futuro (ancora paura). paura di cosa? cosa spinge due abruzzesi "a partire" lasciando cose come la transumanza, i sergitte, il trebbiano, il montepulciano, il rugby aquilano.. chi emigra non va in cerca del paradiso, non tradisce la propria itaca, cerca solo un posto normale, con battaglie e difficoltà quotidiane, ma con la voglia di prepararsi un futuro felice. oltre a tutto quello che offre la nostra cara italia, cosa spinge il figlio di una signora abbiente ad intraprendere la "tanatoprassi"?
pensiero 2:
  • qualcuno ha detto che l'unica cosa coerente sulla terra è la forza di gravità. aggiungo che questa è tale proprio perché non è umana. citando waldo dico: quello che penso ora con parole dure e domani penserò/dirò con altrettante parole dure, per quanto possa essere in contraddizione con qualunque cosa io abbia detto oggi, va bene, sempre bene.. altrimenti non sarei essere umano!  detto questo in fisica quantistica poi ho scoperto che proprio la coerenza subisce il fascino della incoerenza attraverso il fenomeno dell'interferenza: infatti mentre fasci di luce coerenti (come quelli prodotti da un laser) possono produrre facilmente fenomeni di interferenza, con la normale luce prodotta dal sole o da una lampadina, bianca o resa monocromatica con un opportuno filtro, l'interferenza si vede solo in casi particolari (le iridescenza delle bolle di sapone, ad esempio, o i colori cangianti delle ali di certe farfalle).. che bello! quindi oggi mi stupisco del fatto che esistono particelle incoerenti e coerenti, qualcosa di umano c'è anche tra loro, forse qualche stringa sovversiva? bha.. cmq heisemberg regna sovrano sempre!
pensiero 3:
  • tornando al pensiero 1 la soluzione per noi giovani è semplice: tempo fa nel '68 i giovani si esprimevano con nuovi usi e costumi, nuove tendenze. erano dei veri e propri testimonial di vita! hanno prodotto poco è vero, ma qualcosa hanno prodotto, non sarà stato un rinascimento, non sarà stato la rinascita post medioevale, non sarà stata una rivoluzione industriale, ma tanti piccoli aspetti, conquiste pragmatiche che ad oggi utilizziamo. anche noi giovani esseri umani. quello che è oggi il mondo con tutti i suoi crimini sociali e distorsioni è pura follia. risulta qualcosa di più distruttivo dell'improduttivo "peace&love". certo, è vero! ma ricordiamoci sempre che la vita non è un autodromo. oggi manca l'innovazione, non c'è progresso, ma c'è solo sviluppo monetario infettivo! pensiamo al lavoro in italia: non possiamo piu chiamarlo lavoro, al limite sfruttamento! e ne siamo tutti vittime. l'italia delle raccomandazioni, dei contratti a tempo determinato. precarietà, tutto in mano alle società interinali. il lavoro oggi da noi non esiste più. esiste solo un passaggio di consegne di "scarico di responsabilità". i giovani d'oggi sono dominati dai vecchi, hanno paura dei vecchi, si nasconodono dai vecchi. gli unici che si salvano sono i furbetti. non ce da meravigliarsi quindi che i giovani vadano a chiedere autografi a fabrizio corona o a personaggi del genere. putroppo per molti di loro i modelli sono quelli che riescono ad evadere da quello che una volta veniva chiamata "società civile" oggi invece si chiama "società dello sfruttamento umano". non capiamo più quali sono le cose che interessano all'essere umano, cose di cui necessita. cose come sopravvivenza (vita), scoperta (viaggio) e amore (benessere). in un unica parola: "star bene"! ..la nostra società d'oggi tende a soffocare tutti questi aspetti, ci rende automi.. la gente chiama e purtroppo la politica non risponde. la politica specialmente in italia è diventata spettacolo e la tv è diventata un caravanserraglio. non esistono più politici veri, quelli in mezzo alla gente, in fabbrica a parlare agli operai, politici che difendono i propri ideali. per contro abbiamo politici che non sanno gestire il patrimonio umano. esistono dei politici che pensano solo ad apparire. quando poi appaiono sono dei fantasmi di idee... fantasmi irreali! 
pensiero d'amore finale:
  • invettiva contro coloro che citano l'amore nei loro testi! (ggdalessio&c.) c'è ben poco da cantare l'amore nella nostra società. quelli che cantano le canzoni l'amore oggi sono solo degli ipocriti. perché l'amore in giro non esiste. la gente per strada non si saluta. i giovani vengono guardati male. è più facile che la gente faccia "comunella" a guardare un pestaggio tra due balordi piuttosto veder di buon occhio due giovani che si baciano! cmq io mi auguro che alla gente inizino a girargli i "gonadi".. perche a me girano come eliche. ma se a tutti quanti iniziano a girare i "gonadi" come si faceva 30 anni fa sarebbe veramente bello. perchè le eliche si trasformano in turbine (pratt&whitney) e nel giro di qualche anno le cose potrebbero tornare normali. però la condizione "sine qua non" è che alla gente girino i "gonadi".. che le persone sappiano distinguere bene le differenze da chi propone un futuro per il benessere e chi propone un futuro per la competizione. la vita vi ricordo non è un autodromo. la vita dovrebbe essere pace, amore e fraternità.
quello che poi noi giovani dobbiamo chiedere è un po di umiltà e diritti. umiltà di vita. voglio che il mio amico "wishlist" e la sua compagna possano realizzare il loro sogno di vita. di trasmettere la loro vita a quella del loro figlio. voglio che il loro sogno diventi realtà. visto che non ci mettono nelle condizioni di cambiare, dobbiamo cambiare noi. cambiare con cosa? con le idee, con l'arte, con la protesta, parlando, urlando ma sopratutto vivendo! ..gli esseri umani hanno tutti la stessa esigenza: quella di avere un'opportunità. opportunità di cosa? semplice: di star bene!

PS: un grande in bocca al lupo a piero ricca (qui), credente della religione basata sulla democrazia costituzionale. ad oggi, nel suo ultimo video, dà ancora prova della sua non violenza e della sua vera coerenza!

giovedì 22 luglio 2010

l'errore!

..oggi leggo da repubblica.it che i cugini d'oltralpe hanno organizzato un festival a parigi. il festival dell'errore, dove: "Insegniamo l'importanza dei passi falsi". se ne fa il bambino diventa un genio. per gli esperti occorre spezzare il nesso logico tra risposte sbagliate e brutti voti.. dei 180 articoli scientifici pubblicati da albert che di cognome faceva einstein, una quarantina contengono errori significativi. se oggi abbiamo penicillina e vaccini, lo dobbiamo agli sbagli commessi dai loro scopritori, che andavano in cerca di altro. la stessa evoluzione degli esseri viventi procede grazie ai piccoli difetti. "errare" è una parola che nella radice significa deviare dalla solita strada. e presumo non esista grande scienziato che sia arrivato al successo senza salire su una gigante catasta di conclusioni sbagliate. pensiamo a quanta importanza abbia saper riconoscere i propri errori, riuscire ad ammetterlo con se stessi e con gli altri, il dire "mi sono sbagliato, devo cambiare strada". il dialogo, la discussione e il confronto sono i mattoni basilari della scienza, ma anche uno degli ingredienti imprescindibili del vivere in comune.

quindi correggere un ragazzo che capovolge un cestino della carta per usarlo come sedia vuol dire, significa "sterilizzare la sua fantasia, costringerlo entro regole che si sono consolidate per pura e semplice pigrizia mentale. troppo spesso l'insegnamento a scuola si limita alla ripetizione della "nozione esatta"". e i quiz a risposta chiusa sempre più utilizzati sono quanto di peggio possa esistere per stimolare il pensiero creativo e fuori dalle righe.

l'intelletto umano è una grande conquista come l'innovazione ed il genio. linguaggio, logica e scienza sono le tre grandi conquiste degli esseri umani. la maggior parte degli errori derivano anche da una di queste grandi conquiste: il linguaggio. erriamo perché parliamo. il linguaggio permette di scoprire la memoria collettiva permanente, meglio nota come scrittura. noi oggi sappiamo cosa pensava aristotele, platone, galilei ed archimede perche leggiamo. ma 3000 anni fa epimenide scoprì che con il linguaggio si poteva dire tutto ed il contrario di tutto. tutti hanno ragione. epimenide invento il famoso paradosso del bugiardo. per dimostrare che data una certa struttura logica la risposta può essere si o no. ma potrebbe anche non esserci risposta. epimenide abitante a creta, quindi cretese disse: «tutti i cretesi sono bugiardi»; essendo come detto egli medesimo fra questi, anch'egli avrebbe dovuto conseguentemente essere bugiardo e perciò l'affermazione avrebbe dovuto essere falsa poiché proveniente da un bugiardo. ma se così non fosse stato, se cioè epimenide fosse stato un cretese che, almeno in questa occasione, non diceva il falso, l'affermazione sarebbe risultata ugualmente falsa poiché non tutti i cretesi erano bugiardi.. da qui nacque la logica.

poi cosa successe: che nel medioevo, una proposta di soluzione fu avanzata da guglielmo di ockham il quale introdusse la distinzione tra linguaggio e metalinguaggio. ovvero: solo le frasi autoreferenziali mescolano i due livelli in uno solo, perché dire "io sto mentendo" è una frase che si pone nel metalinguaggio (per quanto riguarda il verbo mentire, il cui concetto trova spiegazione non nella frase stessa ma in un altro livello), ma è espressa mediante il linguaggio.. quindi concludo dicendo che: nulla stupisce. nemmeno l'errore.

quindi è logico a molti considerare errori ed affini come sbaglio. quindi l'errare è erroneamente associato al fallimento. invece, dopo aver dimostrato il difetto, questo dovrebbe essere celebrato. perché eleva qualcuno ad un nuovo livello di comprensione, si promuove la consapevolezza.
siamo esseri umani, è semplicemente una questione di tempo prima che le idee siano aggiornate, cambiate o sradicate...

diceva faber: "questa è una canzone che risale al 1962, dove dimostro di avere sempre avuto, sia da giovane che da anziano, pochissime idee ma in compenso fisse. nel senso che in questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato: che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. anche perché non sono ancora riuscito a capire bene, malgrado i miei cinquantotto anni, cosa esattamente sia la virtù e cosa esattamente sia l'errore, perché basta spostarci di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. non parliamo poi dello spostarci nel tempo: c'erano morali, nel medioevo, nel rinascimento, che oggi non sono più assolutamente riconosciute. oggi noi ci lamentiamo: vedo che c'è un gran tormento sulla perdita dei valori. bisogna aspettare di storicizzarli. io penso che non è che i giovani d'oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri." (dal commento introduttivo a La città vecchia, Teatro Brancaccio di Roma, 14 febbraio 1998)

N.B: i deep purple restano sempre loro ed il loro spettacolo "made in cajello" è stato a dir poco pantagrulicamente appetitoso.. per non parlare della spalla "an, tù, fri" ..w pino scotto!

mercoledì 14 luglio 2010

paradosso di easterlin e weltanschauung!

pochi esseri umani si soffermano a pensare cosa anima i nostri movimenti. quando vaghiamo nel nostro spazio materiale terrestre; subendo inermi il grande peso della forza di gravità sulla nostra testa e della forza oscura, facciamo quello che dobbiamo fare, agendo inconsciamente sulla base di un coefficiente di serendipità. indirettamente siamo soggetti alla coercizione del principio di indeterminazione di heisenberg. la nascita del nichilismo, come attitudine sociale, risulta a mio avviso intrinsecamente collegata a tutto questo processo di progressione nello spazio temporale dell'esistenza. l'essere umano è in fondo un sistema fisico, una complessa struttura di molecole di carbonio e soprattutto d'acqua.

fatta questa premessa, volendo districarci dall'esistenza e parlando di vita, quella vera, dico che ogni informazione codificata dal nostro cervello è limitata al nostro appartato sensoriale. la percezione di ciò che ci circonda è intrinsecamente personale.
nell'essere umano c'è dell'attività elettrica. nel suo cervello, i neuroni si accendono, poi inviano un segnale al sistema nervoso. questo segnale passa alle fibre muscolari che scattano, ecco allora che l'essere umano allungha un braccio. sembra un libero atto, ma ogni fase di questo processo, è in realtà governata da leggi fisiche, chimiche, elettriche e così via...
oggi si crede che il big bang abbia determinato la situazione iniziale, e che il resto della nostra storia umana, sia solo una reazione delle particelle subatomiche in relazione a queste leggi fisiche di base, si tratta di particelle che hanno un comportamento casuale, assurdo, nel senso che è imprevedibile. è qualcosa di probabilistico.
considerato poi che se fosse verificabile pragmaticamente e scientificamente quello che la scienza ci suggerisce ovvero la “teoria del tutto”... proprio tutto allora verrebbe messo in discussione. giocoforza il multiverso e le 11 dimensioni trasformerebbero tutto ciò che consideriamo verità una ovvia immensa, distruttiva, puerile, nefanda retta via diretta al suicidio collettivo di massa. oppure verso una gargantuesca meraviglia di esperienza ciclica che non conosce ne morte ne fine. ma vita perenne frutto della scomposizione materiale di cio che siamo. il riciclaggio continuo animato. la scomposizione molecolare cha a contatto con il suolo, la terra, rinasce di volta in volta.

è vero sono parolone quelle che scrivo, sicuramente qualcuno mi potrebbe obbiettare una frase del tipo: “parla potabile per favore”. corretto direi.
per esaminare i punti salienti dello sviluppo dell'essere umano dobbiamo prima di tutto esaminare lo sviluppo dell'organismo e di conseguenza lo sviluppo della sua interazione con l'ambiente. se si considera la cronologia di questi eventi, 2 miliardi di anni per la vita, 6 milioni di anni per l'ominide, 100 mila anni per l'umanità che conosciamo, cominciamo a vedere la natura restringente del modello evoluzionistico.
però purtroppo con la presente elenco ad oggi quello che è il frutto dei miei erlebnis di vita altamente limitati ai miei riferimenti bibliografici conoscitivi molto esigui.
il linguaggio che noi esseri umani utilizziamo ne è un esempio. tutti parlano del colore per esempio. ma quello che per me è rosso per un altra persona potrebbe essere o corrispondere a tutt'altro. quello che proviamo a fare è condividere un insieme di 5 lettere. convenire in qualcosa. niente di più sbagliato. la combinazione che per consuetudine diamo a quelle 5 lettere ci limita, ci opprime, ci cataloga, ci assoggetta, ci schiavizza, ci omologa.
quella parola invece è diversa per forma e per reazione ed è intrinsecamente personale.

tutto ciò nasce dal trascendere da un forte isolamento per comunicare in qualche modo gli uni con gli altri. e probabilmente è stato semplice. per dire “acqua” abbiamo prodotto questo suono. per dire “fuoco” abbiamo prodotto un altro suono. ma quello che è davvero interessante è che noi usiamo lo stesso identico sistema di simboli per comunicare tutti i fenomeni astratti ed intangibili che si presentano nella nostra vita. come si esprime la rabbia? come si esprime la frustrazione? come si esprime la solitudine? come si esprime la parola amore? quando dico la parola amore il suono viene fuori dalla mia bocca e colpisce l'orecchio dell'altra persona. viaggia attraverso un intricato percorso che porta al cervello attraverso i ricordi d'amore o di mancanza d'amore. e l'altra persona registra quello che dico e dice di capire. ma io come faccio a saperlo? purtroppo le parole sono inerti, sono simboli, sono morte. capisci? e una grandissima parte di tutta la nostra esperienza è intangibile, gran parte di quello che percepiamo non può essere espresso con le parole. eppure quando noi comunichiamo l'uno con l'altro e sentiamo di avere stabilito un contatto e crediamo di essere stati capiti, proviamo una sensazione quasi di comunione spirituale. ed è forse una situazione transitoria, ma è ciò per cui viviamo.

il difetto più grande del nostro vivere è espresso nella società composta da esseri umani. da qui il grande errore che rende malsana la nostra vita e limita molti esseri umani alla pura esistenza. quindi dobbiamo capire con quale criterio qualifichiamo i differenti comportamenti che sono stati inventati dagli uomini e che cambiano continuamente nel tempo. quali sono le linee guida che esprimono i nostri valori culturali o concetti di moralità?

purtroppo siamo ancora schiavi oggi. ci omologhiamo con l'immagine, con il linguaggio, con il consumo ciclico, schiavi della scarsità creata appositamente per farci spendere e consumare senza etica.
nel nostro sistema economico non è più la domanda a condizionare l’offerta ma è l’offerta che condiziona la domanda. è così che bisogni nuovi sono creati periodicamente e vengono rapidamente considerati vitali dall’immensa maggioranza della popolazione: così lo è stato per la radio, poi l'auto, poi per la tv, il computer e ora il telefonino.
tutte queste merci, distribuite in massa in un lasso di tempo molto limitato, modificano profondamente le relazioni umane: servono, da una parte, a isolare un po’ di più gli uomini dai loro simili, e dall’altra, a diffondere i messaggi dominanti del sistema. gli oggetti che possediamo finiscono per possederci.

il meglio della vita ci sfugge, ma continuiamo perché siamo stati abituati ad obbedire da sempre. l’obbedienza è diventata una nostra seconda natura.
obbedire senza sapere il perché, semplicemente perché sappiamo di dover obbedire. obbedire, produrre e consumare, questo è il trittico che domina la nostra vita.
la disobbedienza lo spaventa più di ogni altra cosa perché la disobbedienza significa rischio, avventura, cambiamento.
così come il bambino si spaventa quando perde di vista i genitori, lo schiavo moderno si sente smarrito senza il potere che lo ha creato. quindi continuiamo ad obbedire.
è la paura che ha fatto di noi degli schiavi e che ci mantiene in questa condizione. accettiamo così questa vita di umiliazione e di miseria.
l’oppressione si modernizza estendendo ovunque forme di mistificazione che consentono di occultare la nostra condizione di schiavi. mostrare la realtà così com’è veramente, e non come viene presentata dal potere, costituisce la sovversione più autentica.
ci siamo convinti che non c’è alternativa all’organizzazione del mondo attuale.
sognare un altro mondo è diventato un crimine condannato all’unanimità da tutti i media e da tutti i poteri. il criminale in realtà è chi contribuisce, consapevolmente o no, alla demenza dell’organizzazione sociale dominante. non c’è follia più grande di quella del sistema attuale.

la via d'uscita?
va distrutto l'incantesimo dell'ideologia della nostra società consumistica, in modo che i desideri repressi di una natura più autentica possano farsi avanti.. dimostrare il contrasto tra come oggi è la vita e come potrebbe essere.
considerando quanto ampie e suscettibili d'interpretazione questa caratterizzazioni possano essere, la storia e la scienza ci suggeriscono di essere molto prudenti nel dire questo è buono questo è cattivo.. questo è giusto questo è sbagliato!
perché basta spostarci di latitudine/longitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. non parliamo poi dello spostarci nel tempo. c'erano morali nel medioevo e nel rinascimento che oggi non sono più assolutamente riconosciute. bisogna solo aspettare che i valori si storicizzino. dico questo perché ho appurato che la vita è tutto ed il contrario di tutto..grandi gioie, grandi emozioni, grandi sofferenze, ma anche grande esaltazione.. l'importante è vivere e non esistere!

ecco dove si incontrano il paradosso di easterlin e la weltanschauung. si incontrano nella vita. una vita basata sulla felicità condivisa. essa è un miracolo, una raccolta nel tempo caratterizzata da momenti di stupore. un agglomerato immateriale di consapevolezza. dove siamo consapevoli di trovarci l'uno di fronte all'altro.
è un elevarci alle esperienze dirette, guardare oltre, curiosità, paura, dubbio...
siamo 6 miliardi di esseri umani e stiamo aumentando. io dico però che ciò che fai, nonostante, quello che fai, fa la differenza.
fa la differenza in termini materiali, fa la differenza per le altre persone e crea un precedente. non siamo vittime di una concomitanza di eventi. siamo sempre noi a decidere chi siamo...

felicità? un qualcosa che arriva dalle vibrazioni umane, dalle sensazioni, da cosa metti davanti a i tuoi occhi, da cosa fai ascoltare alle tue orecchie, da cosa fai annusare al tuo naso, da cosa appoggi sulla tua lingua, da cosa fai toccare alle tue mani.. ma sopratutto con chi condividi tutto questo! questi sono i nostri limiti umani. all'apparenza limiti, sul lungo periodo invece un confine infinito dove all'interno puoi dare  da bere alla tua sete di conoscenza, nutrirti di meraviglia della ricerca, dove puoi dedicarti alla scoperta, allo stupore ed i rapporti umani che rendono una vita degna di essere vissuta.
non vivere per esistere. ma vivere per vivere.
nient'altro conta.

federico sii affamato, sii folle ed andrai lontano!

PS: qualche giorno fa una persona mi chiese: ma allora, esiste dio? risposi: non ancora...

venerdì 9 luglio 2010

yeah!

"..viene sempre ribadito il concetto per cui bisogna scrivere (aggiungo parlare) di cose che si conoscono. il problema di molti di noi è che nelle prime stagioni della vita (aggiungo anche dopo purtroppo) crediamo di sapere tutto. per dirla con parole più utili, spesso siamo ignari delle dimensioni della nostra ignoranza (aggiungo stupidità). l'ignoranza non è solo uno spazio bianco sulla mappa mentale di una persona. Ha i suoi contorni e una sua coerenza: e per quello che so, anche norme operative."


T. Pynchon

martedì 6 luglio 2010

delirio azteco, delirio maya, just breathe ed andiamo avanti..

grigiore, splendore, umore, odore, amore!
a quintana roo il tempo era quello che era: dilagava l'umidità ed il caldo sotto il chiosco. neutrini solari mi colpivano mentre in un mio solito turpiloquio con colei che mi serviva molecole fresche da introdurre mi raccontava dello yucatan post h1n1, privo di dollari importati, di yankee ipocondriaci ma brulicante di figli del patto di varsavia. difatti poco dopo passata la mattinata durante il desinare, una polacca alle mie spalle mentre mi faccio di fajitas&tortilla, cade dalle scale antistanti. mi accorgo di lei a terra dopo che il mio caporale scelto (per questo avvicendamento) accorre verso di lei, anticipandomi. accorriamo. soccoriamo. ci accertiamo che sia un essere umano. lo è. rassicuriamo con calore umano, con parole e con il tatto. arrivano i gendarmi, arrivano i dottori. la prima domanda loro: è assicurata? tipo di assicurazione?
frattura esposta è il reponso! ricovero.

scrivo questo per parlare/analizzare il mio caporale scelto. e per rendere palese l'altisonanza dell'umanità contro la magnanimità della nostra società. questo caporale tutto vero e tutto d'un pezzo ha un nome. anele. non ne conoscevo da tempo di caporali così. abile e spontaneo. genuino per dirla in una parola. prontezza e delicatezza ho scorto fin da subito. umanità vera. forse qualcuno che vive (e no si limita ad esistere) c'è ancora..

dopo tanto tempo mi stupisco un altra volta.. era da tempo! ne avevo bisogno, come avevo bisogno che aivlis stasera mia facesse sentire just breathe in diretta dal hjf per consolarmi almeno.. tks!

sabato 3 luglio 2010

addio eddie vedder :-(

sono proprio un lavoratore "zero drag".. addio pearl-jam!

"zero drag" = highly motivated employee (?) who has few personal responsibilities and so can work long hours, travel frequently, working being sick, or be called in to work with little notice. the ideal zero drag employee is young, unmarried and childless with no responsibilities and an eagerness to do well.

zygmun bauman