lunedì 28 giugno 2010

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dopo tanto tempo necessito riflettere su una cosa. un gesto. tanto tempo fa. credevo che per essere felici bastasse aumentare le utilità. pensavo si potesse essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, in realtà la felicità non è reale se non è condivisa. confidavo nel gesto della razionalità, creando/spezzando ogni dispiacere con la stessa facilità di un piacere. mi sono sbagliato. mea culpa. piu vado avanti verso la mia smaterializzazione molecolare e più percepisco dalle interazioni sociali che le stringhe vibrano solo in alcuni casi. esse acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. sicuramente non al denaro, alla moneta, al profitto. materiali che hanno creato dinamiche tali da rendere isolato, solitario e dunque un infelice, l'essere umano.
tu, che sentivi con la mia mente e pensavi con i miei sensi, sappilo, mi manchi!

1 commento:

  1. aaa marito ivano cercasi. hai una moglie disgraziata, che non ti capisce, non si capisce, che sparisce in un vidiri e svidiri, che ricompare, che sa essere polemica, problematica ed è peggio di un lavoro fulltime sottopagato o una trasmissione della d'urso, ma ricordati che il nostro bambino cresce pur sempre nel tuo grembo.

    ps: questo lo scrissi ieri. lo posto ora. ma il commento a quello che leggo qui è il seguente:
    va', mondina del mio cuore
    e raccogli qualche fiore

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