giovedì 17 luglio 2014

a way of thinking



"Ebbi la fortuna di frequentare una delle grandi istituzioni culturali del tempo, l'Università di Chicago. Studiai fisica in un dipartimento che orbitava intorno a Enrico Fermi; scoprii che cos'è la vera eleganza matematica da Subrahmanyan Chandrasekhar; potei parlare di chimica con Harold Urey; nei corsi estivi imparai i rudimenti della biologia da Hermann J. Muller all'Università dell'Indiana; e imparai l'astronomia planetaria dall'unica persona che la praticasse allora a tempo pieno, Gerard P. Kuiper. (...) Ebbi la fortuna di seguire anche un programma di cultura generale progettato da Robert M. Hutchins, in cui la Scienza veniva presentata come parte integrante del sapere umano. Si considerava impensabile che un futuro fisico non conoscesse, oltre a molti altri,
Platone, Aristotele, Bach, Shakespeare, Gibbon, Malinowski e Freud."
"Se tutti capissero che l'affermazione di una verità scientifica o storica richiede la presentazione di prove adeguate prima di essere accettata, non ci sarebbe spazio per la pseudoscienza. Ma nella cultura popolare prevale una sorta di Legge di Gresham, in virtù della quale la cattiva scienza scaccia la buona.""La Scienza è qualcosa di più di un corpus di conoscenze: è un modo di pensare. (...) 
La Scienza è uno strumento tutt'altro che perfetto: essa è solo il migliore che abbiamo."
"L'apertura al nuovo, combinata con l'esame scettico più rigoroso di tutte le idee, permette di vagliare il grano dalla pula.""A una cena, molti decenni fa, fu chiesto al fisico Robert W. Wood di rispondere al brindisi "alla fisica e alla metafisica". Per "metafisica" si intendeva qualcosa simile alla filosofia, ossia verità che si potrebbero riconoscere semplicemente riflettendo su di esse. Wood rispose press'a poco nel modo seguente: il fisico ha un'idea. Quanto più riflette su di essa, tanto più gli pare che abbia senso. La consultazione della letteratura scientifica gli fa sembrare l'idea ancora più promettente. Allora va in laboratorio per verificarla con un esperimento. L'esperimento è lungo e complesso. Il fisico controlla molte possibilità, affina la precisione delle misurazioni e riduce il margine di errore. L'unica cosa che gli interessa è il responso dell'esperimento. Alla fine di tutto questo lavoro l'idea risulta sbagliata. Il fisico, allora, la lascia cadere, si libera la mente dall'errore e passa a studiare qualche altra cosa. La differenza fra fisica e metafisica, concluse Wood alzando il bicchiere, non è che i cultori dell'una siano più intelligenti dei cultori dell'altra. La differenza sta nel fatto che il metafisico non ha un laboratorio."
"Un extraterrestre appena arrivato sulla Terra, esaminando le informazioni che forniamo ai nostri bambini in televisione, alla radio, nei film, sui quotidiani, nelle riviste, nei fumetti e in molti libri, potrebbe facilmente concludere che ce la mettiamo tutta per insegnare loro la violenza, lo stupro, la crudeltà, la superstizione, la credulità e il consumismo. Grazie alla nostra costanza e alla continua ripetizione, in molti casi parecchi bambini alla fine imparano proprio questa lezione. Che tipo di società potremmo creare se profondessimo lo stesso impegno nell'insegnare la Scienza e un senso di speranza?""Ma è la TV a causare la violenza o, semplicemente, i bambini violenti si divertono più degli altri a osservare gli spettacoli di violenza? È molto probabile che siano vere entrambe le cose. I difensori della violenza in TV sostengono che chiunque è in grado di distinguere fra televisione e realtà. Ma i programmi televisivi per bambini del sabato mattina presentano attualmente fino a una media di 25 atti di violenza all'ora. Quanto meno, hanno l'effetto di desensibilizzare i bambini piccoli 
all'aggressività e alla crudeltà gratuita. E se gli adulti suggestionabili possono avere falsi ricordi impiantati nel loro cervello, che cosa stiamo impiantando nei nostri bambini quando li esponiamo a circa 100.000 atti di violenza prima che prendano la licenza delle scuole elementari?"
"L'idea che Spock possa essere un incrocio fra un essere umano e una forma di vita evolutasi indipendentemente sul pianeta Vulcano è geneticamente molto meno probabile di un incrocio fra un essere umano e un carciofo."
carl sagan

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