mercoledì 6 febbraio 2013

riflessioni post oscar farinetti

3 febbraio 2013. ero a l'avana davanti a rai-italia, l'unica emittente che vedo essendo io non possessore di un televisore. già conoscevo oscar farinetti, fondatore della catena eataly ed ex proprietario della catena di grande distribuzione unieuro. ha ribatito cose interessanti che condivido: le contraddizioni molto evidenti del nostro sistema economico, che da un lato lo aiutano a sopravvivere, dall'altro però distrugge l'ambiente e la salute umana:
  • lo spreco e il rifiuto sono positivi per questa economia. nel mondo si gettano nella spazzatura circa 1,3 tonnellate di cibo ogni anno secondo la F.A.O., questo va a discapito di chi non riesce ad ottenere il giusto apporto nutritivo per sopravvivere, in altre parole bambini, uomini, donne e anziani muoiono perché non riescono a mangiare, nonostante la stessa F.A.O. negli anni '90 disse che con le tecnologie di allora avremmo avuto la possibilità di sfamare almeno 7 miliardi di persone, senza contare sulle nuove tecnologie, come l'agricoltura idroponica, acquaponica e aeroponica. pensiamo alle regioni del terzo mondo. questo modo di agire dà lavoro a società e operai di tutto il mondo per lo smaltimento dei rifiuti in discarica o riciclando (invece di conservare), rinvigorendo il circolo salario-lavoro-consumo. ergo per continuare a guadagnare dobbiamo continuamente sprecare e consumare, sprecare e consumare e sprecare e consumare all'infinito, in un pianeta con risorse limitate e finite. secondo l'ultimo rapporto del "living planet report" del WWF si è giunti alla conclusione che la presenza umana sta distruggendo: risorse idriche, biodiversità e terreni arabili per via del continuo sovra sfruttamento, inoltre per vivere in queste condizioni l'umanità ha bisogno di risorse terrestri che ammontano a circa 1,5 pianeti terra, cosa che logicamente non è possibile.
  • sviluppo asintotico. ovviamente in un sistema resiliente come quello terrestre in cui vive la specie umana questa è solo una fase in cui si gettano le basi per un nuovo paradigma. joseph shumpeter, economista austriaco definì come la serie di crisi socio-economico-culturali e tecnologiche possano generare due scenari. distruzione non creativa: ovvero un risvolto negativo ed inappropriato nella riprogrammazione societaria. distruzione creativa: risvolto positivo e creativo di un paradigma utile alla società. 
  • società basata sul consumo in decadenza. senza contare le anomalie che a livello psicologico il sistema economico provoca, come la sindrome da acquisto compulsivo, possiamo parafrasare il pensiero di farinelli, egli spiega in effetti come questo modello abbia donato un incremento dell'aspettativa di vita e di salute, abbondanza di cibo ed energia, pensate solo a come vivevano i nostri nonni, per non tornare indietro nei secoli addietro in cui schiavitù e lavoro minorile erano all'ordine del giorno e le morti sul lavoro erano comune routine, d'altro canto i risvolti negativi sono una distruzione ambientale e di salute umana e solo da poco vi è stato un incremento di condizioni di vita in tutti i paesi in via di sviluppo, come in africa, cina, india e brasile. nei prossimi anni vedremo il cosiddetto riscaldamento climatico ridursi grazie allo sviluppo tecnologico delle rinnovabili che doneranno energia pulita e per tutti entro la metà di questo secolo seguendo le regole di questo gioco, visto che tecnicamente possiamo già da ora donare energia pulita e gratis a tutta l'umanità solo grazie all'energia geotermica
  • il progresso negli ultimi 20 ha mirato a distruggere i lavori. sono stati pubblicati diversi articoli che parlano di ciò, con tanto di rifermenti video, articoli in italiano e in inglese. il mondo come sta cambiando attraverso contributi di persone eccezionali forniti gratuitamente. gli esempi più evidenti di disoccupazione tecnologica in Italia che cita farinelli: telepass, stazioni automatiche di pagamento, robot nelle fabbrichetelematica e internet negli acquisti.
non si può fermare questo progresso. dobbiamo infine ridisegnare la nostra società, suggerisce oscar farinelli. è giunto il momento di accantonare dogmi e ideologie, collaborando insieme a quelle che sono le soluzioni fattibili a livello tecnologico e culturale. vanno create università gratuite e qualitative, vanno istruite le persone a come farsi il proprio orto idroponico in casa, coattamente ad imparare le lingue gratis divertendosi e infine come rendere la moneta e le tecnologie decentralizzate e indipendenti. un grazie a vincenzo barbato ed alla sua capacita di sintesi per i link e le statistiche sopra elencate.

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