dopo la prima giornata di “gestione del lutto” si profila un bilancio dell’evoluzione brasiliana messa in evidenza e accelerata dalla Copa. questa non era la solita edizione dei campionati mondiali, con un brasile drogato di football, disposto a soprassedere sui mali del paese per godersi la Copa. era un brasile dove
il 42% dei cittadini avrebbe preferito rinunziare allo spreco dei mondiali per dirottare le spese sportive sulla sanità e sull’istruzione. era un brasile dove,
da tredici mesi, centinaia di migliaia di persone scendevano quotidianamente in piazza contro quattro piaghe intollerabili: la corruzione, la violenza, le disuguaglianze sociali e l’analfabetismo. l’impossibile vittoria della squadra brasiliana, tanto fiacca quanto furba, sarebbe stata usata dal potere per indebolire questa contestazione e vincere le elezioni presidenziali del prossimo ottobre.
la netta sconfitta della squadra brasiliana, che ha fatto piangere metà del paese, è ora usata dall’altra metà per farlo rinsavire. tra le migliaia di messaggi girati su internet, vale la pena di leggere per intero il più cliccato. esso dice testualmente che il risultato schiacciante dell’altra sera “
rappresenta la vittoria della competenza sulla truffa e serve per insegnare ai giovani che, per vincere nella vita, bisogna faticare, allenarsi, studiare! Basta con l’esaltazione della furbizia per cui si cerca di guadagnare e fare carriera senza aver studiato. Il grande lascito di questa coppa dimostra alle generazioni future che un Paese è fatto da una popolazione onesta, lavoratrice, e non da una massa resa parassita da un governo che insegna a ricevere il cibo in bocca e non a lottare per ottenerlo! La “Patria Amada Brasil”, come dice l’inno nazionale, deve essere amata tutti i giorni, nel nostro lavoro, nel nostro studio, nella nostra onestà!
Che amore per la Patria può essere quello che l’ama nel gioco del calcio e poi ruba con ogni forma piccola e grande di corruzione: dal mancato rispetto di una fila all’evasione delle imposte, al furto, all’omicidio? “Il Brasile è stanco di essere tradito dal suo stesso popolo! Che questa sconfitta serva da lezione per coloro ai quali abbiamo dato potere affinché costruissero un Brasile migliore, una nazione orgogliosa del suo popolo e non solo del suo football”.
ecco la saggezza di un popolo nuovo, capace di trasformare una sconfitta sportiva in una vittoria civile.
tratto dall’agenzia InPiù
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