turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!
domenica 6 luglio 2014
pura verità di gilberto gil sulla politica e sulla musica
"No, avevamo in realtà una nozione che le trasformazioni nella nostra musica, gli elementi di novità che usavamo, le nuove attitudini... già pensavamo che tutto quello aveva un certo impatto, specialmente sui giovani, e anche noi eravamo giovani.
Avevamo l'ambizione di comunicare, di entrare in contatto con quei giovani, e più che la sensazione di stare cambiando la società o di aver provocato un cambiamento, ci sembrava di "adeguarci" a una situazione nuova, di corrispondere allo spirito di quell'epoca.
Quello che percepivamo era una solidarietà con lo spirito del tempo, con il movimento della nostra epoca, e questo era quello che avevamo volontà di fare: adeguarci all'onda che non riguardava solo il Brasile, ma coinvolse l'Europa, gli Stati Uniti"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento