lunedì 29 agosto 2011

oggi do i numeri con sartori

giovanni sartori ci ricorda che mentre mettiamo la parola fine nel mondo economico, la buona novella è che stiamo per diventare (in ottobre) 7 miliardi. per di più, e meglio ancora, arriva anche una nuova previsione demografica. finora si stimava che nel 2050 saremmo arrivati a 9 miliardi, per poi cominciare a decrescere. ma oggi la stima è diventata che a fine secolo, nel 2100, saremo 10 miliardi. la nuova proiezione dei dieci miliardi è terrorizzante. anche perché il sovraccarico demografico colpirà soprattutto l’africa. per fortuna per fine secolo la popolazione cinese scenderà a quota 950 milioni, e anche se l’india dovrebbe salire da 1 miliardo e 200 milioni di oggi a più di un miliardo e 500 milioni, anche così il totale dei due colossi asiatici rimarrebbe invariato. invece l’africa è davvero votata al disastro. quest’anno la zona in crisi di siccità e di cibo è il corno d’africa; ma lo è da parecchio, si tratta di una crisi ricorrente. che ricorre un po’ dappertutto. ma la proiezione che più spaventa è quella della nigeria, che dai 150 milioni di oggi dovrebbe addirittura salire a 730 milioni. aggiungi che i dati demografici non dicono tutto. di tanto un paese povero si sviluppa davvero, di altrettanto aumentano i consumi pro capite: consumi di cibo ma anche di comodità di vita. chi non ha mai visto la luce elettrica, ora la vuole; chi ha sofferto il freddo dell’inverno e il caldo dell’estate ora vuole riscaldamento e condizionatori; chi va in bicicletta aspira a una motocicletta; chi mangiava solo riso ora vuole anche carne. quindi l’aumento demografico comporta aumenti moltiplicati di cibo e di comodità. è giusto. ma il «carico ecologico» diventa così sempre più insostenibile. l’altra faccia del problema è che la sovrapopolazione fa salire l’inquinamento e anche il riscaldamento dell’aria. per il 2100 l’aumento dovrebbe essere di 4 gradi con effetti sconvolgenti sul clima e anche sul livello del mare. e mentre l’acqua salata cresce, l’acqua dolce diminuisce. ovunque le falde acquifere che alimentano l’agricoltura si assottigliano (scendono) da decenni. cina e india possono ancora contare sui fiumi alimentati dai ghiacciai dell’himalaya; ma il granaio del mondo, gli stati uniti, dipende in buona parte dalle falde acquifere di ogallala, che oramai si abbassano tra i trenta e i novanta centimetri l’anno. che fare? io dico che la crescita demografica va fermata ad ogni costo. ma nessuno osa dirlo; l’argomento è proibito. tutti o quasi tutti invocano la tecnologia e le sue scoperte. ma non c’è tecnologia che basti e che ci salvi con dieci miliardi di viventi.

2 commenti:

  1. E' proprio cosi.. la crescita demografica ha raggiunto livelli insostenibili. Il collasso delle risorse disponibili è già sotto gli occhi di tutti. Come ogni evento fisico il raggiungimento della cresta dell'onda è imminente. Per fortuna nell'universo tutto si autoregola per tornare ciclicamente ad una fase di equilibrio. Aspettiamo con ansia l'estinzione del genere umano. Ancora un pizzico di pazienza.

    Eugenio Cernanelli

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  2. La crescita demografica non va fermata, tutto deve essere lasciato alle volontà dell'uomo. quante civiltà si sono estinte in questo modo?semplicemente seguendo il proprio destino.perché dobbiamo ostinarci a salvare quest'umanità? Lasciamola morire,lasciamo che la terra se la inghiottisca e che il ciclo si compia.

    Nello Braccioforte

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