turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!
venerdì 19 agosto 2011
la mia prossemica nella vita
in risposta al mio ultimo post non posso non auto rispondermi. le microespressioni facciali possono dare un contributo a rivelare se una persona mente o meno. uno studio di paul eckman dice che: dopo aver testato un totale di 20.000 persone provenienti da tutti i ceti sociali, ha trovato solo 50 persone che avevano la capacità di individuare l'inganno, senza alcun addestramento formale. questi talenti naturali sono noti anche come "truth wizards", o maghi di rilevazione inganno dal contegno. ekman, ha sviluppato il facial action coding system (FACS) per classificare ogni espressione del viso umano. ha condotto e pubblicato ricerche su una vasta gamma di argomenti nell'ambito generale del comportamento non verbale. il suo lavoro sulla menzogna, per esempio, non era limitato al viso, ma anche per l'osservazione del resto del corpo. ha contribuito allo studio sulle menzogne e si è impegnato a scoprire perché la gente spesso mente e perché siamo indifferenti con le bugie di rilevazione. quindi dopo questo mi chiedo: per quanto tempo potrò far finta di essere convinto in quello che faccio qui? la mia prossemica sta cambiando giorno dopo giorno. ma allo stesso tempo devo avvicinarmi a qualcosa.
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" E' stato detto che la vita è tenebre, e nella vostra stanchezza vi è l'eco di ciò che da tali uomini stanchi vi fu detto.
RispondiEliminaIo dico che davvero la vita è tenebre se non vi è slancio,
E ogni slancio è cieco se non vi è conoscenza,
E ogni conoscenza è vana se non vi è un operare,
E ogni operare è vuoto se non vi è amore;
E quando operate con amore legate voi a voi stessi, e ad ogni altro.
E cos'è operare con amore?
E' soffiare il respiro del vostro animo su tutto ciò che forgiate.
Spesso ho sentito udire: "Chi lavora col marmo, e scopre nella pietra la forma della sua propria anima, è più nobile di colui che ara la terra.
E chi afferra l'arcobaleno per distenderlo su una tela in un'effige umana, è superiore a chi fabbrica sandali per i nostri piedi".
Io dico che è grande solo chi volge la voce del vento in un canto reso più dolce dal suo proprio amore.
Operare è amore reso visibile.
E se non riuscite ad operare con amore ma soltanto con disgusto, meglio sarebbe lasciare quel vostro lavoro e sedere alla porta del tempio e ricevere l'elemosina di coloro che operano con gioia.
Poichè se cuocete il pane con indifferenza, cuocete un pane amaro, che sfamerà solo a metà la fame dell'uomo.
E se spremete l'uva contro voglia, il vostro malanimo distillerà veleno nel vino.
E se anche cantate come angeli, ma non amate il cantare, renderete sordo l'orecchio dell'uomo alle voci del giorno e alle voci della notte."
"Liberi potete essere soltando quando anche il desiderio di ricerca di libertà diventerà una bardatura per voi, e quando cesserete di parlare di libertà come una fine e di un compimento.
Sarete davvero liberi non quando i vostri giorni saranno privi di affanni e le vostre notti saranno senza carenze e dolore.
Ma,piuttosto,quando queste cose cingeranno la vostra vita e tuttavia voi vi leverete al di sopra nudi e senza vincoli.
E cos'è se non parte del vostro stesso io quel che vorreste escludere per essere liberi?
E' un'ingiusta legge che vorreste abolire:
ma fu scritta dalla vostra propria mano sulla vostra propria fronte.
Non potete cancellarla bruciando i vostri libri di diritto né lavando le fronti dei vostri giudici, quand'anche versaste tutto il mare su di esse.
E se è un despota che vorreste detronizzare:guardate prima se il suo trono eretto dentro di voi sia stato distrutto.
Poichè come può regnare un tiranno su uomini liberi e fieri se non per una tirannia che sia nella loro stessa libertà e per una qualche macchia che sia nella loro fierezza?
E se volete liberarvi di un affanno, quell'affanno è stato scelto da voi piuttosto che imposto a voi.
E se volete dissipare un timore, la sede di quel timore è nel vostro cuore e non nella mano di colui che v'incute timore.
Tutte le cose si muovono dentro di voi come in un costante e incompiuto abbraccio, sia quelle desiderate che quelle da voi temute, quelle ripugnanti e quelle che vi attirano, quelle che perseguite e quelle da cui rifuggite.
Queste cose si muovono dentro di voi come luci ed ombre strettamente appaiate.
E quando l'ombra si dissolve e non è più, la luce che indugia diventa un'ombra per un'altra luce.
E così la vostra libertà:
nel momento in cui perde i suoi vincoli diventa essa stessa vincolo per una libertà più grande."
una lettera scarlatta