turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!
lunedì 29 agosto 2011
oggi do i numeri con sartori
giovanni sartori ci ricorda che mentre mettiamo la parola fine nel mondo economico, la buona novella è che stiamo per diventare (in ottobre) 7 miliardi. per di più, e meglio ancora, arriva anche una nuova previsione demografica. finora si stimava che nel 2050 saremmo arrivati a 9 miliardi, per poi cominciare a decrescere. ma oggi la stima è diventata che a fine secolo, nel 2100, saremo 10 miliardi. la nuova proiezione dei dieci miliardi è terrorizzante. anche perché il sovraccarico demografico colpirà soprattutto l’africa. per fortuna per fine secolo la popolazione cinese scenderà a quota 950 milioni, e anche se l’india dovrebbe salire da 1 miliardo e 200 milioni di oggi a più di un miliardo e 500 milioni, anche così il totale dei due colossi asiatici rimarrebbe invariato. invece l’africa è davvero votata al disastro. quest’anno la zona in crisi di siccità e di cibo è il corno d’africa; ma lo è da parecchio, si tratta di una crisi ricorrente. che ricorre un po’ dappertutto. ma la proiezione che più spaventa è quella della nigeria, che dai 150 milioni di oggi dovrebbe addirittura salire a 730 milioni. aggiungi che i dati demografici non dicono tutto. di tanto un paese povero si sviluppa davvero, di altrettanto aumentano i consumi pro capite: consumi di cibo ma anche di comodità di vita. chi non ha mai visto la luce elettrica, ora la vuole; chi ha sofferto il freddo dell’inverno e il caldo dell’estate ora vuole riscaldamento e condizionatori; chi va in bicicletta aspira a una motocicletta; chi mangiava solo riso ora vuole anche carne. quindi l’aumento demografico comporta aumenti moltiplicati di cibo e di comodità. è giusto. ma il «carico ecologico» diventa così sempre più insostenibile. l’altra faccia del problema è che la sovrapopolazione fa salire l’inquinamento e anche il riscaldamento dell’aria. per il 2100 l’aumento dovrebbe essere di 4 gradi con effetti sconvolgenti sul clima e anche sul livello del mare. e mentre l’acqua salata cresce, l’acqua dolce diminuisce. ovunque le falde acquifere che alimentano l’agricoltura si assottigliano (scendono) da decenni. cina e india possono ancora contare sui fiumi alimentati dai ghiacciai dell’himalaya; ma il granaio del mondo, gli stati uniti, dipende in buona parte dalle falde acquifere di ogallala, che oramai si abbassano tra i trenta e i novanta centimetri l’anno. che fare? io dico che la crescita demografica va fermata ad ogni costo. ma nessuno osa dirlo; l’argomento è proibito. tutti o quasi tutti invocano la tecnologia e le sue scoperte. ma non c’è tecnologia che basti e che ci salvi con dieci miliardi di viventi.
venerdì 26 agosto 2011
steve jobs
di cose reali e vere in questo video ce ne sono molte. quello che però mi ha colpito di più di Jobs è aver reso credibile l’idea che il denaro è uno strumento e non un fine. ma sopratutto che un imprenditore può inseguire un sogno e non l'accumulo di denaro, ovvero la ricchezza. inoltre il suo concetto di morte si avvicina al mio. ha regalato a me e a molte persone parole pregnanti: “Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di un altro, e non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore”. cheers e lunga vita a steve!
giovedì 25 agosto 2011
irene
la grande macchia rossa è una vasta tempesta anticiclonica, posta a 22° sotto l'equatore del pianeta giove, che dura da almeno 300 anni. la tempesta è abbastanza grande da essere visibile con telescopi posti sulla terra. è la più grande tempesta del sistema solare. nulla a cui vedere con "irene" e ai quei pochi centimetri d'acqua nei quali ho attinto i miei piedi per qualche ora. tutto è relativo sulla base del tempo e del posto in cui ci si trova. anche purtroppo nella nostra italia del declino..
sabato 20 agosto 2011
non credere mai a quello che ti raccontano
io che ne so, non sono né un ministro né un esperto. quegli analisti che vi stanno autorevolmente spiegando perché le cose vanno male lo fanno senza avere la minima idea di come farle andare meglio oppure lo sanno eccome. il sistema crollerà, temo per limiti di potere, culturali e di intrinseca ignoranza, ma poi risorgerà sulle proprie ceneri. è un qualcosa che oggi ereditiamo dall'antico egitto. perfino sua maestà il ministro ha parlato di chi è il vero "master of puppets" e chi ci ha portati fino a questa situazione: favorevole per molti anni a noi pochi, ma sfavorevole a loro per ancora di più tempo. ma la domanda sorge spontanea tu ministro, come mai non hai fermato questo sistema di fittizio benessere occidentale e di nefasto orrore meridional-settentrionale? la tua tecnica è famosa: parlare di sfuggita dell'elitè di controllo, di cui tu fai parte, ma con poca efficacia. è la tattica da sempre perpetrata dagli illuminati ovvero: mettere un pò di verità in mezzo a tante bugie colossali..
venerdì 19 agosto 2011
la mia prossemica nella vita
in risposta al mio ultimo post non posso non auto rispondermi. le microespressioni facciali possono dare un contributo a rivelare se una persona mente o meno. uno studio di paul eckman dice che: dopo aver testato un totale di 20.000 persone provenienti da tutti i ceti sociali, ha trovato solo 50 persone che avevano la capacità di individuare l'inganno, senza alcun addestramento formale. questi talenti naturali sono noti anche come "truth wizards", o maghi di rilevazione inganno dal contegno. ekman, ha sviluppato il facial action coding system (FACS) per classificare ogni espressione del viso umano. ha condotto e pubblicato ricerche su una vasta gamma di argomenti nell'ambito generale del comportamento non verbale. il suo lavoro sulla menzogna, per esempio, non era limitato al viso, ma anche per l'osservazione del resto del corpo. ha contribuito allo studio sulle menzogne e si è impegnato a scoprire perché la gente spesso mente e perché siamo indifferenti con le bugie di rilevazione. quindi dopo questo mi chiedo: per quanto tempo potrò far finta di essere convinto in quello che faccio qui? la mia prossemica sta cambiando giorno dopo giorno. ma allo stesso tempo devo avvicinarmi a qualcosa.
giovedì 18 agosto 2011
exit strategy
“Povera Patria!” Sembra di sentire Franco Battiato, quando spiega perché se n’è andato dall’Italia.
Gianpaolo Grazioli, 31 anni di Torre del Greco, in provincia di Napoli, da cinque è in Nuova Zelanda. Non sopportava più di vivere in un Paese alla deriva, straziato da camorra, mafia e burocrazia. Senza via d’uscita.
“Me ne sono scappato- spiega- perché la classe dirigente che guida lo Stivale non ha progetti. Ci sono troppi incapaci e disonesti. E poi, quante carte per avviare un’impresa! Qui mi sento in paradiso, anche se mi considero un rifugiato politico, fuggito dal suo Paese per disperazione. In Nuova Zelanda ho realizzato il mio sogno, insieme con mia moglie Annarosa e mio figlio che, se Dio vorrà, nascerà ad Aprile. Non mi manca niente. Ho la mia casa, il mio lavoro e, soprattutto, Internet. Ci siamo noi. Basta con l’Italia!” Dunque, è reciso ogni link con il nostro Paese, dove vive ancora la sua famiglia d’origine che ha rispettato la sua scelta.
“Amo la natura- risponde- I parchi verdi, il mare, la cultura maori. E’ di sicuro il secondo Paese più bello del mondo. Dopo l’Italia. Amo il cibo, il latte, la frutta, la carne ed il pesce e' davvero di una qualità assoluta. La Nuova Zelanda e' la terra che chiamo casa. E sarà la terra natale del mio futuro bimbo. Questo legame non si cancellera' facilmente”.
Ma come sono i neozelandesi? Qui le persone sono semplici, permissive, tolleranti e sempre sorridenti. Un difetto? Forse non sanno cucinare
Un po’ simili agli italiani? Mah, poco. Sono culturalmente diversi. Le scuole insegnano cose diverse. E loro crescono in maniera differente. Gli sport sono diversi. I kiwis (cosi sono detti i neozelandesi, ndr) muoiono per il rugby che in Italia e' uno sport minore. Gli Italiani adorano vestirsi bene e seguire le ultime mode. I kiwis sono venticinquemila kilometri lontani dalle passerelle di Milano. In quale città vive? Ad Auckland. E' caotica, ma nello stesso tempo tranquilla. Spiagge infinite e boschi ancora vergini la rendono unica. E' una città con mille caratteristiche, sul mare. Toccata da un lato dall’Oceano indiano e dall’altro dal Pacifico. Ha un clima piacevole. Un pò come in Italia. Meno caldo d’estate, meno freddo d’ inverno.
Gianpaolo Grazioli, 31 anni di Torre del Greco, in provincia di Napoli, da cinque è in Nuova Zelanda. Non sopportava più di vivere in un Paese alla deriva, straziato da camorra, mafia e burocrazia. Senza via d’uscita.
“Me ne sono scappato- spiega- perché la classe dirigente che guida lo Stivale non ha progetti. Ci sono troppi incapaci e disonesti. E poi, quante carte per avviare un’impresa! Qui mi sento in paradiso, anche se mi considero un rifugiato politico, fuggito dal suo Paese per disperazione. In Nuova Zelanda ho realizzato il mio sogno, insieme con mia moglie Annarosa e mio figlio che, se Dio vorrà, nascerà ad Aprile. Non mi manca niente. Ho la mia casa, il mio lavoro e, soprattutto, Internet. Ci siamo noi. Basta con l’Italia!” Dunque, è reciso ogni link con il nostro Paese, dove vive ancora la sua famiglia d’origine che ha rispettato la sua scelta.
“Mi fa rabbia - dice ancora- sapere che per colpa di amministratori poco trasparenti la nostra creatività, il nostro talento nel design, per esempio, stanno andando a rotoli. La Nuova Zelanda era la terra più lontana dove potessi andare, letteralmente la fine del mondo. Sono venuto qui alcuni anni fa in vacanza. E mi è piaciuto subito tutto. Ci sono rimasto. Io amo la Nuova Zelanda”. Cosa in modo particolare?
“Amo la natura- risponde- I parchi verdi, il mare, la cultura maori. E’ di sicuro il secondo Paese più bello del mondo. Dopo l’Italia. Amo il cibo, il latte, la frutta, la carne ed il pesce e' davvero di una qualità assoluta. La Nuova Zelanda e' la terra che chiamo casa. E sarà la terra natale del mio futuro bimbo. Questo legame non si cancellera' facilmente”.
Per fortuna, ad addolcire i suoi ricordi nei confronti dell’Italia, ci sono i gelati. Quelli che ha imparato a fare in Campania. Prima di diventare direttore del Marina Villa Igiea di Palermo, il più grande porto dedicato al turismo nautico. Tra barche a vela e yachts è rimasto un anno e mezzo.
Ma come sono i neozelandesi? Qui le persone sono semplici, permissive, tolleranti e sempre sorridenti. Un difetto? Forse non sanno cucinare
Un po’ simili agli italiani? Mah, poco. Sono culturalmente diversi. Le scuole insegnano cose diverse. E loro crescono in maniera differente. Gli sport sono diversi. I kiwis (cosi sono detti i neozelandesi, ndr) muoiono per il rugby che in Italia e' uno sport minore. Gli Italiani adorano vestirsi bene e seguire le ultime mode. I kiwis sono venticinquemila kilometri lontani dalle passerelle di Milano. In quale città vive? Ad Auckland. E' caotica, ma nello stesso tempo tranquilla. Spiagge infinite e boschi ancora vergini la rendono unica. E' una città con mille caratteristiche, sul mare. Toccata da un lato dall’Oceano indiano e dall’altro dal Pacifico. Ha un clima piacevole. Un pò come in Italia. Meno caldo d’estate, meno freddo d’ inverno.
La Nuova Zelanda è una zona sismica. Sì, i terremoti sono più frequenti al Sud. Da noi, niente di terribile.
E veniamo ai suoi gelati Ho aperto la gelateria Giapo. E senza tanti inciampi burocratici.
Ci sono italiani tra i suoi clienti? Pochi. Perché proprio una gelateria? E' stato un sogno di sempre.
E che tipo di gelati vende? Vendo un gelato biologico, genuino. La ricetta dei gelati e' "italiana"?
Certo. Sto proponendo quello all’ avocado, mirtillo, fragola e limone organico. Sono senza dubbio il nostro fiore all’ occhiello. Com'è la gelateria? Un punto di ritrovo di amici. E’ orientata al social media.
Progetti di espansione della gelateria? A settembre dell’anno prossimo apriremo un punto vendita all’Aeroporto di Auckland. La qualità della vita com'è? Gli spazi, la natura, le spiagge, i ritmi rendono la Nuova Zelanda una piccola oasi con un’alta qualità della vita. Come sono visti gli italiani?
Bene. Siamo ben accetti e rispettati. Quale la città più particolare della Nuova Zelanda? Io amo Queenstown. Appena possiamo scappiamo li. E' una piccola città che nasce su di un lago ai piedi delle catene montuose the remarkables, dove hanno girato il film Il signore degli anelli. Con un pò di fantasia, potremmo dire che e' una piccola Cortina nell’emisfero sud. Com'è Wellington, la capitale?
E' una bellissima citta'. Io preferisco Auckland, pero'! E' facilmente raggiungibile questa terra dall'Italia?
Occorrono circa ventiquattro ore di volo. Non esiste il non stop. Ci si ferma nel far east e poi qui. Singapore Airline e' la compagnia che prediligiamo. Com'è la lingua maori? Non lo so. Io parlo inglese.
Un messaggio all'Italia? C’e' bisogno di cambiare. Il Paese non ha un programma per il futuro, non sfrutta le risorse che ha. Agli Italiani chiedo di spegnere la televisione. E agli italiani che vorrebbero venire in Nuova Zelanda cosa consiglierebbe? Quello che dico ai miei fratelli: non smettete mai di sognare. I sogni ci fanno vivere. Quale idea imprenditoriale potrebbe essere vincente? Tutte. L’importante è avere coraggio e tenacia. Segue le cronache italiane tramite Rete. Ma il Belpaese sarà per sempre fuori dal suo cuore?
Tre italiani rimarranno per sempre nei mie ricordi. Falcone, Borsellino e Roberto Saviano (lo scrittore). Persone oneste e coraggiose. Come pochissime. Perché non ha mai pensato di mettersi in prima linea a fare politica? Perché non c’è bisogno della politica.
E veniamo ai suoi gelati Ho aperto la gelateria Giapo. E senza tanti inciampi burocratici.
Ci sono italiani tra i suoi clienti? Pochi. Perché proprio una gelateria? E' stato un sogno di sempre.
E che tipo di gelati vende? Vendo un gelato biologico, genuino. La ricetta dei gelati e' "italiana"?
Certo. Sto proponendo quello all’ avocado, mirtillo, fragola e limone organico. Sono senza dubbio il nostro fiore all’ occhiello. Com'è la gelateria? Un punto di ritrovo di amici. E’ orientata al social media.
Progetti di espansione della gelateria? A settembre dell’anno prossimo apriremo un punto vendita all’Aeroporto di Auckland. La qualità della vita com'è? Gli spazi, la natura, le spiagge, i ritmi rendono la Nuova Zelanda una piccola oasi con un’alta qualità della vita. Come sono visti gli italiani?
Bene. Siamo ben accetti e rispettati. Quale la città più particolare della Nuova Zelanda? Io amo Queenstown. Appena possiamo scappiamo li. E' una piccola città che nasce su di un lago ai piedi delle catene montuose the remarkables, dove hanno girato il film Il signore degli anelli. Con un pò di fantasia, potremmo dire che e' una piccola Cortina nell’emisfero sud. Com'è Wellington, la capitale?
E' una bellissima citta'. Io preferisco Auckland, pero'! E' facilmente raggiungibile questa terra dall'Italia?
Occorrono circa ventiquattro ore di volo. Non esiste il non stop. Ci si ferma nel far east e poi qui. Singapore Airline e' la compagnia che prediligiamo. Com'è la lingua maori? Non lo so. Io parlo inglese.
Un messaggio all'Italia? C’e' bisogno di cambiare. Il Paese non ha un programma per il futuro, non sfrutta le risorse che ha. Agli Italiani chiedo di spegnere la televisione. E agli italiani che vorrebbero venire in Nuova Zelanda cosa consiglierebbe? Quello che dico ai miei fratelli: non smettete mai di sognare. I sogni ci fanno vivere. Quale idea imprenditoriale potrebbe essere vincente? Tutte. L’importante è avere coraggio e tenacia. Segue le cronache italiane tramite Rete. Ma il Belpaese sarà per sempre fuori dal suo cuore?
Tre italiani rimarranno per sempre nei mie ricordi. Falcone, Borsellino e Roberto Saviano (lo scrittore). Persone oneste e coraggiose. Come pochissime. Perché non ha mai pensato di mettersi in prima linea a fare politica? Perché non c’è bisogno della politica.
sabato 13 agosto 2011
decrescita ora!
"denaro virtuale: enormi masse di denaro si spostano ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da una parte all’altra del mondo senza trovare ostacoli. ne restano fuori solo quelle popolazioni, ormai delle mosche bianche, che, o per rifiuto consapevole o per altro, non sono entrate nel mercato internazionale (certamente gli indigeni delle isole andemane possono farsi un baffo di questi tsunami monetari).
possibile che sia così difficile da capire che non dobbiamo più crescere ma decrescere, che non dobbiamo modernizzare ma smodernizzare, che dobbiamo allentare la morsa dell’integrazione globale?
il mondo occidentale (inteso in senso lato perché ormai quasi tutti i paesi sono coinvolti nel modello di sviluppo a crescita esponenziale partito dall’Europa, in Inghilterra, a metà del XVIII secolo) si rifiuta di capire, perché considera irrinunciabili gli standard di benessere acquisiti. e allora si droga di denaro. non comprende che se non pilota una decrescita graduale di questo benessere lo perderà tutto d’un colpo per quanti sacrifici, e massacri, possa pretendere dalle popolazioni. quando la gente delle città, crollato il sistema del denaro, si accorgerà che non può mangiare l’asfalto e bere il petrolio, si riverserà alla ricerca di cibo nelle campagne dove si saranno rifugiati i più previdenti, provvedendosi dell’autosufficienza alimentare oltre che di un buon numero di kalashnikov per respingere queste masse di disperati.."
possibile che sia così difficile da capire che non dobbiamo più crescere ma decrescere, che non dobbiamo modernizzare ma smodernizzare, che dobbiamo allentare la morsa dell’integrazione globale?
il mondo occidentale (inteso in senso lato perché ormai quasi tutti i paesi sono coinvolti nel modello di sviluppo a crescita esponenziale partito dall’Europa, in Inghilterra, a metà del XVIII secolo) si rifiuta di capire, perché considera irrinunciabili gli standard di benessere acquisiti. e allora si droga di denaro. non comprende che se non pilota una decrescita graduale di questo benessere lo perderà tutto d’un colpo per quanti sacrifici, e massacri, possa pretendere dalle popolazioni. quando la gente delle città, crollato il sistema del denaro, si accorgerà che non può mangiare l’asfalto e bere il petrolio, si riverserà alla ricerca di cibo nelle campagne dove si saranno rifugiati i più previdenti, provvedendosi dell’autosufficienza alimentare oltre che di un buon numero di kalashnikov per respingere queste masse di disperati.."
massimo fini
giovedì 11 agosto 2011
la rivoluzione islandese e la velocità della terra
volevo informavi su un dato che chiunque sia andato a scuola ignora sistematicamente: in nostro pianeta terra gira da alcuni miliardi di anni intorno al sole alla velocità di 104mila chilometri l’ora. non è magnifico?
invece quanto è altrettanto magnifica la velocissima rivoluzione l'islandese? nel nord europa, nella fredda islanda è in atto una rivoluzione senza spargimento di sangue nel più assoluto silenzio. i cittadini, con un referendum popolare, hanno bloccato il debito contratto dalle banche, il governo è stato destituito, le banche nazionalizzate, arrestati i responsabili della crisi, la costituzione è in fase di riscrittura, l'informazione è tornata ad essere libera. perchè i media dell'eurozona hanno taciuto e continuano a non parlarne?
invece quanto è altrettanto magnifica la velocissima rivoluzione l'islandese? nel nord europa, nella fredda islanda è in atto una rivoluzione senza spargimento di sangue nel più assoluto silenzio. i cittadini, con un referendum popolare, hanno bloccato il debito contratto dalle banche, il governo è stato destituito, le banche nazionalizzate, arrestati i responsabili della crisi, la costituzione è in fase di riscrittura, l'informazione è tornata ad essere libera. perchè i media dell'eurozona hanno taciuto e continuano a non parlarne?
la risposta è una sola temono che il contagio possa influenzare gli altri paesi europei, e così cercano di riportare alla ragione la ribelle islanda. il popolo islandese proprio per la sua posizione geografica, è un popolo abituato da sempre a risolvere da solo i propri problemi. che succederebbe se la grecia, l'irlanda, il portogallo, la spagna rifiutassero gli aiuti europei e non facessero più fronte al debito contratto dalle loro banche? si dovrebbe rivedere tutto l'impianto economico neo liberista che ha affidato agli speculatori bancari di strozzare le economie delle nazioni europee.
mercoledì 10 agosto 2011
l'inizio del nostro nuovo medioevo
con il capitalismo sul groppone iniziamo a solcare la porta del nostro nuovo medioevo. la ciclicità storica si rifà viva. pensiamoci bene: cosa caratterizza la nostra storia contemporanea? condizioni economiche disagiate e continui spostamenti di esseri umani in condizioni precarie verso aree della terra dove appare un surreale benessere. oltre alle inutili forme di "governo" regnano sovrani i "sistemi mercantili di sfruttamento consumista" basati su signorie e vassallaggio, sia nel macro che nel micro cosmo lavorativo. la nostra attuale crisi economica, appellativo inappropriato atto a non creare panico, è una crisi storica reale dove le macchine stanno avendo la meglio sull'uomo e dove il 60% dei lavoratori stanno per essere sostituiti. le macchine stanno liberando l'uomo dal lavoro.
guardando a quella che è la situazione londinese c'è la prova concreta che disoccupazione e malessere economico provocano violenza. richiamando lo studio merva-fowles (degli anni '90) oggi possiamo comprendere realmente che nelle aeree, e più precisamente nei quartieri dove regna la disoccupazione, ignoranza e maleducazione, accade tutto ciò.
se invece analizziamo il nostro italico dramma vediamo che l'applicazione delle misure ultra-liberiste, figlie della BCE (francia+germania), non si discostano dalle quelle già imposte per decenni dal FMI e dalla banca mondiale ai paesi in via di sviluppo, costretti dalle loro difficoltà economiche a chiedere l’aiuto di queste vampiresche e imperialistiche organizzazioni.
inutile dire che queste misure, applicabili dal 2013, non sono e non saranno affatto necessarie (e probabilmente nemmeno sufficienti) per il superamento del nostro empasse, benché come tali vengano presentate. lo dimostrano, ad esempio, le analisi del premio nobel per l’economia joseph stiglitz, che da anni si oppone alle analoghe misure imposte dal FMI e dalla BM (di cui egli era stato un contrastato vicepresidente)..
idee lungimiranti socialiste che antepongono l'essere umano alla speculazione economica sono ancora ben lontane e forse non arriveranno in questo nostro nuovo medioevo..
guardando a quella che è la situazione londinese c'è la prova concreta che disoccupazione e malessere economico provocano violenza. richiamando lo studio merva-fowles (degli anni '90) oggi possiamo comprendere realmente che nelle aeree, e più precisamente nei quartieri dove regna la disoccupazione, ignoranza e maleducazione, accade tutto ciò.
se invece analizziamo il nostro italico dramma vediamo che l'applicazione delle misure ultra-liberiste, figlie della BCE (francia+germania), non si discostano dalle quelle già imposte per decenni dal FMI e dalla banca mondiale ai paesi in via di sviluppo, costretti dalle loro difficoltà economiche a chiedere l’aiuto di queste vampiresche e imperialistiche organizzazioni.
inutile dire che queste misure, applicabili dal 2013, non sono e non saranno affatto necessarie (e probabilmente nemmeno sufficienti) per il superamento del nostro empasse, benché come tali vengano presentate. lo dimostrano, ad esempio, le analisi del premio nobel per l’economia joseph stiglitz, che da anni si oppone alle analoghe misure imposte dal FMI e dalla BM (di cui egli era stato un contrastato vicepresidente)..
idee lungimiranti socialiste che antepongono l'essere umano alla speculazione economica sono ancora ben lontane e forse non arriveranno in questo nostro nuovo medioevo..
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