Guardandosi attorno, ci si accorge che la grandiosità delle domande che la gente si pone è inversamente proporzionale alla loro capacità di capire le eventuali risposte. Le cosiddette “domande di senso” costituiscono l’esempio tipico: invece di domandarsi come funziona un telefonino, ci si chiede qual è il senso della vita. E non ci si accontenta della risposta che non solo il senso non c’è, ma che non ha neppure senso chiedersi se ci sia.
A voler essere sensati, bisognerebbe precisare che il senso è una proprietà delle frasi del linguaggio, e non delle cose del mondo. Chiedersi qual è il senso della vita è come chiedersi che colore abbia, o quale sia il senso di un elettrone.
P.O.
Le mie cosiddette “provocazioni” a proposito del Senso, della Verità, e di tutti i sedicenti concetti metafisici “con le maiuscole”, si limitano a comunicare a chi non lo sa, e a ricordare a chi l’ha dimenticato, che la scienza e la matematica non sono opinioni filosofiche o racconti letterari: quando un teorema è dimostrato, non si può decidere di non crederci, o dire che non piace. Sarebbe come se uno dicesse che non crede, o che non gli piace, che due più due fa quattro: liberissimo, naturalmente, ma non può poi pretendere di essere preso seriamente, o di non essere seriamente preso in giro.
RispondiEliminaA scanso di equivoci, che “non tutte le domande sensate ammettono risposta” è solo una formulazione colloquiale di uno dei maggiori teoremi del Novecento, dovuto a Kurt Gödel. Il quale ha appunto dimostrato che ci sono affermazioni sensate, nel senso di essere correttamente esprimibili nel linguaggio, che non ammettono una risposta, nel senso di non poter essere nè dimostrate, nè refutate.
L’insegnamento che se ne deve trarre, è che non si può supporre che soltanto perché uno ha posto una domanda (in particolare, di Senso), allora ci dev’essere una risposta. Anzi, nella maggior parte dei casi, e anche questo è stato dimostrato, la risposta non c’è: la cosa può piacere o no, ma cosí è la vita. Come insegnavano gli stoici, dovremmo dunque semplicemente accettare volontariamente l’inevitabile, e non desiderare l’impossibile. Amen.
scusa, Enrico, ma se gli aggiornamenti del mio blog malconcio e claudicante (pur sempre amato come ogni scarrafone) appaiono accanto a cotanta sapienza, che figura ci faccio?
RispondiEliminasappi che hai ucciso il mio animo sofistico discettatore.
un abbraccio tremebondo
Inizio citando il "dizionario italiano google"(fonte che spero tu ritenga abbastanza credibile,anche perche l`unica disponibile)il quale alla parola SENSO/SIGNIFICATO attribuisce<>.
RispondiEliminaPertanto contrariamente a quanto scritto precedentemente che la parola "senso" puo`essere associata anche alla vita e/o alle "altre cose del mondo"se utilizzata nella sua accezione di VALORE.
Possiamo pensare quindi che tutte le nostre azioni,le scelte che ogni giorno compiamo,siano dettate da un incomprensibile ricerca ed attuazione del NOSTRO senso della vita,o meglio di come personalmente lo intendiamo.
In ogni scelta che compiamo infatti c`e` la volonta` di allontanarsi da una banale esistenza e avvicinarsi sempre di piu` a momenti di vita.Dietro ogni scelta quindi c'e` la consapevolezza della conseguenza,e se non per l`immediata palesita` che ne segue,per il fatto che se l`abbiamo attuata,in quel momento non avremmo potuto farne un`altra.
Costruiamo cosi` facendo il nostro senso della vita,unica sfortuna forse e`che se lo abbiamo raggiunto o no,se potevamo vivere di piu`e/o esistere meno,non possiamo averne coscienza se non potendo tirare le somme e scorrendo il nostro percorso prima di disgregarci,ma fin ora se tutto cio`accade o no non ci e` concesso saperlo.Detto cio`,chissa se quelle farfalle destinate a vivere un solo giorno,ne abbiano la consapevolezza e sappiano sfruttare al meglio il loro tempo??Concludo quindi affermando che mi piace pensare che ci sia un senso ultimo della vita,ma che ognuno di noi abbia il proprio da inseguire!
metto un asterisco alla terza riga tra le 2 virgolette,perche quello che c era scritto si e`magicamente cancellato.
RispondiEliminaquindi.Spero che ora sia piu` comprensibile