voglio uno sciopero dove andiamo tutti.
uno sciopero di braccia, gambe, di capelli,
uno sciopero che nasca in ogni corpo.
voglio uno sciopero
di operai di colombe
di autisti di fiori
di tecnici di bambini
di medici di donne.
voglio uno sciopero grande,
che raggiunga anche l’amore.
uno sciopero dove tutto si fermi,
l’orologio le fabbriche
il personale i collegi
l’autobus gli ospedali
le strade i porti.
uno sciopero di occhi, di mani e di baci.
uno sciopero dove non sia permesso respirare,
uno sciopero dove nasca il silenzio
per udire i passi del tiranno che se ne va.
(gioconda belli – tratta da un articolo del blog di Coral Herrera Gomez e tradotta da Silvia Corti fotografia di Willy Ronis: 1938, occupazione della fabbrica Citroen-Javel. Rose Zehner arringa le compagne)
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