entropia quotidiana

turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!

mercoledì 7 novembre 2012

south of the border

"Preferisco avere un’inflazione altissima e spropositata se so che la disoccupazione dal 34% è scesa al 3,5%; che la povertà è diminuita del 55%; che il pil viaggia di un +8% annuo; che la produttività industriale è aumentata del 300%; che c’è lavoro in Argentina, c’è mercato per tutti, e il mio popolo è molto ma molto più felice di prima, piuttosto che avere un’inflazione del 3% come in Italia, dove c’è depressione, disperazione, avvilimento e l’esistenza delle persone non conta più."

cristina kirkhner

pregasi andare al minuto 1:57

4 commenti:

Fede8 novembre 2012 alle ore 01:03
da colonialista, a mio malgrado mi sembra che a 5:01 abbia un pò deragliato eh,...parliamo sempre di uno che ha fatto cancellare la legge di rieleggibilità. come si chiama questo?
poi siamo d'accordo che fa comodo a tutti avere un amico con il petrolio che gli esce dalle tasche.
RispondiElimina
Risposte
Unknown15 novembre 2012 alle ore 15:00
Di seguito alcuni effetti sull'economia di un Paese che possono essere causati da un'alta inflazione (Banca d'Italia):
Il mantenimento della stabilità dei prezzi evita che si manifestino gli effetti negativi dell’inflazione sul funzionamento di un’economia. I principali effetti negativi sono: la perdita di valore dei risparmi, in particolare a danno dei cittadini più deboli che hanno minori possibilità di tutelarsi; la redistribuzione di potere di acquisto dai creditori ai debitori; la difficoltà di valutare accuratamente le variazioni dei prezzi relativi su cui famiglie e imprese basano le proprie decisioni di consumo e investimento; l’aumento automatico delle imposte dovuto al conseguente maggior prelievo fiscale; i più elevati tassi d’interesse per effetto del “premio per il rischio di inflazione”.

Il fatto che in Europa e USA si sia cambiata politica monetaria intorno alla metà degli anni '70 è proprio per questi motivi: l'inflazione non controllata porta ad effetti ben peggiori rispetto ad un alto debito pubblico o a un tasso di disoccupazione crescente (rimanendo entro certi limiti).

RispondiElimina
Risposte
e15 novembre 2012 alle ore 15:04
caro marco è finita! manca poco.. in spagna ed in italia siamo messi come la grecia un anno fa.. è solo questione di tempo ma il conto alla rovescia è già iniziato per i dogmi del nostro sistema economico.. abbi pazienza..
RispondiElimina
Risposte
Unknown17 novembre 2012 alle ore 13:52
mah, non sono così convinto. in primisi non sono 3 economie a decidere tutto...usa, germania, gb, francia hanno qualche problema ma sono ben lontane dal "baratro"; le alternative a questo sistema non esistono ad oggi (l'inflazione al 34% non è un'alternativa! forse il modello cinese si...ma non so quanto sia preferibile). Punto Grecia: quando se ne parla sfugge sempre un dettaglio: la crisi greca non è dovuta da un fallimento del capitalismo o del modello economico teorico generale, bensì è dovuta da un paese che ha un tasso di evasione fiscale largamente superiore a quello italiano (e l'evasione fiscale porta problemi macroeconomici in tutti i modelli teorici, è una conseguenza ben descritta in ogni testo di economia), ma soprattutto la grecia è entrata nel modello europeo attraversa non una strada di risanamento, bensì con il TAROCCAMENTO dei propri bilanci! a quel punto con le restrizioni imposte e senza una vera politica economica il fallimento era solo questione di tempo.
RispondiElimina
Risposte

Aggiungi commento

chi sono?

premessa: se stai leggendo dovresti, forse, essere un mio simile che grazie all'evoluzione darwiniana, al metodo scientifico galileiano, ai neuroni specchio (e non al libero arbitrio) comprende e legge la lingua (così detta italiana). per quanto mi riguarda io sono catalogato come un homo sapiens (wanderluster) dotato del recettore della dopamina D4 (drd47r) che si sta spostando nell'universo conosciuto (luogo così battezzato dal genere a cui appartengo, vedi linea del tempo qui sopra). temporaneamente dovrei essere posto nel gruppo locale di galassie, ubicato nel sistema solare, all'interno della (toponomastica) via lattea, dove dovrei ritenermi sospeso su quel corpo celeste, (così chiamato) pianeta terra. mi ritengo costretto dalla forza di gravità (l'unica cosa costantemente coerente) momentaneamente su l'unica penisola bagnata dall'acqua di un mare caldo chiuso. qui, i venti caldi di questo mare si sposano con i venti freddi delle colline e delle montagne di cui questa penisola è caratterizzata. tutto ciò, sopra elencato, crea una succulenta biodiversità (hardware), di cui faccio parte e di cui rappresento il genere umano (software). questa biodiversità mi fornisce attraverso le primizie naturali cioè alimenti di origine vegetale per nutrirmi e sostentarmi. non contemplo la violenza nonostante questa sia l’architrave della società e dei rapporti umani. calpestando il sopra citato suolo ho compreso (sembra) e vorrei comprendere per almeno altri 15-20 anni, dopo qualche spostamento rapido o meno, che a volte copiare dai più bravi essere umani è cosa giusta, giocoforza mi piacerebbe essere un brigante come errico malatesta, selvaggio come chris mccandless, indeterminato come werner heisenberg, complementare come neils bohr, lavoratore come pepe mujica, incompreso come ettore majorana, resistente come omar al-mukhtar, fallito come gene kranz, riservato come terence malick, transumanista come reymond kurzweil, economista come david graeber, operaio come erri de luca, microchip come federico faggin, nostromo come simone cerotti, egoista come richard dawkins, vegetariano come margherita hack, anarchico come pier paolo pasolini, compagno come giuseppe bottazzi, pericoloso come timothy leary, pedagogo come rudolf steiner, cantastorie come marco paolini, intollerante come charles bukowski, enologo come luigi veronelli, carbonaro come fabrizio deandré, decrescista come massimo fini e serge latouche, tonitruante come carl sagan, esistenzialista come jean-paul sartre, prete come don andrea gallo, hippie come susan sontag, tao come fritjof capra, indigeno come evo morales, liquido come zygmunt bauman, affamato come carlin petrini, elegante come brian greene, teorico come michio kaku, folle come gustav jung, nichilista come piergiorgio odifreddi, agnostico come baruch spinoza, ottico come galileo galilei, dromomaniaco come tiziano terzani e alberto moravia, femminista come oriana fallaci e camilla cederna, saccente come jaques fresco, pioniere come rocco petrone, pacifistacome sūnzǐ, guerrafondaio come ueshiba morirei, duro come pierangelo bertoli, fotografo come steve mccurry, prepotente come bertan russel, lungimirante come stephen hawking, elettrico come nicola tesla, dottore come gino strada, matto come franco basaglia, essere umano come silvano agosti, ipocondriaco come carlo verdone, cosmonauta perdutocome i fratelli judica cordiglia, comico come corrado guzzanti, fortunato come woody allen, fenderista come david gilmour, esaltato come eugene cernan, genio come story musgrave, vagabondo come tom waits, magistrato come nicola gratteri, obeso americano come michael moore, scomodo come oliver stone, regista come gofrey reggio e direttore della fotografia come ron frike, naturale come ermanno olmi, italiano come enrico berlinguer, mediano d'apertura come naas botha, audiofilo come ken ishiwata, nerd come sheldon cooper e figlio degli anni '80 come martin mcfly..