il giovane era costretto a lavorare più di 12 ore al giorno, sei giorni su sette, e l'azienda gli forniva un umilissimo alloggio, ovvero una camera di pochi metri quadrati da condividere con la propria ragazza. ma c'è chi sta peggio, infatti, la maggior parte dei dipendenti della foxconn è costretta a condividere la propria camera, adatta massimo a tre persone, con più di 20 coinquilini. ma ciò che preoccupa di più sono le condizioni di sicurezza in cui i dipendenti sono costretti a svolgere il proprio lavoro, spesso a contatto con prodotti chimici sprovvisti delle attrezzature adatte e senza avere avuto un'adeguata formazione sul loro utilizzo. e proprio le scarse condizioni di sicurezza sono state la causa di una violenta esplosione che, nel maggio 2011, ha coinvolto l'impianto della foxconn provocando la morte di 4 dipendenti e ferendone 18. lai ha subito bruciature sul 90% della superficie corporea ed è morto due giorni dopo l'incidente. ma questo non è un episodio isolato, due anni fa 137 dipendenti di un grosso fornitore cinese di apple sono rimasti feriti dopo che era stato loro ordinato di usare una sostanza chimica velenosa per pulire gli schermi degli iphone, mentre nel 2010 diversi lavoratori della stessa foxconn si suicidarono in massa a causa dei salari da fame. "Ad Apple non è mai importato di nulla, se non di aumentare la qualità del prodotto e diminuire i costi di produzione", accusa li mingQi, ex dipendente di foxconn. la Mela, dal canto suo, si difende sottolineando di avere poca voce in capitolo riguardo al lavoro all'interno delle fabbriche dei suoi fornitori che continuano a puntare alla massimizzazione della produttività, e non vogliono in alcuna maniera rinunciare ai loro guadagni.
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