david graeber
turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!
lunedì 20 maggio 2013
lavorare!
"molte persone sciupano le ore della loro giornata non certo nelle attività di acquisto e vendita, ma per svolgere un lavoro salariato, ed è questo a renderle infelici. i primi contratti di lavoro salariato di cui è rimasta documentazione si presentano come contratti d'affitto di schiavi. che dire di un modello
capitalista che prende le mosse da questi presupposti? l'antropologo jonathan friedman sostiene che l'antica schiavitù era solo una versione anteriore del capitalismo, ma si può sostenere facilmente, molto più facilmente, che il modello capitalistico è solo una nuova versione della schiavitù. non ci sono persone che ci vendono o ci danno in affitto: siamo noi stessi a farlo. ma l'affare rimane sostanzialmente lo stesso."
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Uhm, fa il paio con l'ottimo Luciano Gallino che sto leggendo in questi giorni.
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