turpiloqui d'ecolalia di un ibseniano apprendista hippy, nichilista, onironauta avente memoria eidetica. prigioniero dell'incomprensibile realtà e dell'architettura neurale. ora sulla luna, salpato nei '60 con il saturnoV, si dirigerà verso eta carine. con dromomania e serendipità solcherà l'universo infinito alla ricerca de: singolarità, indizi su energia oscura e l'antimateria, soluzioni sulla teoria delle stringhe e qualcuno che gargantuescamente riesca a stupirmi!
giovedì 21 aprile 2011
l'abbassamento celebrale è garantito
"..dedicato ai 90 mascalzoni che nel mondo gestiscono il potere!"
Ecco la prima metropoli della nuova era, la grande sorpresa del XXI secolo. Si trova negli Emirati Arabi Uniti e il suo nome significa "città sorgente".
In nomen omen: Masdar, letteralmente, significa città sorgente. E mai più nome fu azzeccato per questo centro pianificato ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Sarà la grande sorpresa del XXI secolo, frutto di una società sempre più inquinata ed inquinante, ma dai risvolti ecologici al 100%.
Nasce dal progetto dello studio di architettura inglese Foster and Partners e sarà una città che baserà la sua produzione energetica esclusivamente sull’energia solare, con un’economia a emissioni zero e un’ecologia senza rifiuti. In pieno deserto, a 30 km a est di Abu Dhabi, i lavori del centro “carbon neutral” termineranno nel 2016, quando sarà pronto ad accogliere 50mila abitanti.
Un progetto all’avanguardia, che fa di necessità virtù. Se i lungimiranti arabi hanno capito che le risorse petrolifere non possono essere eterne, ecco che puntano ad instaurare una nuova moda green: un investimento da 22 miliardi di dollari per la grande città avveniristica. Questa ospiterà anche il Masdar Institute of Science and Technology, polo universitario dedicato esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Non è un caso che a capo dell’idea colossale e miliardaria ci sia la società Abu Dhabi Future Energy Company, presieduta dallo sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan.
Qui le normali auto non potranno circolare, almeno per come noi le intendiamo oggi. Al loro posto 2.500 navette a emissioni zero che percorreranno 150.000 itinerari al giorno. L’energia di queste “culle” sarà garantita da impianti fotovoltaici, eolici e termali, che faranno risparmiare un totale di due miliardi di dollari in petrolio nell’arco di 25 anni.La città sarà inoltre sede di compagnie internazionali e di grandi aziende interessate ad investire nella sostenibilità e nelle energie rinnovabili. General Electric è un partner strategico in Masdar City e costruirà il suo primo centro Ecomagination nella città. Ma tra i tanti partner si annoverano BP, Mitsubishi, Rolls-Royce, Mitsui, Fiat, e la tedesca Conergy, che sta pianificando una centrale solare termodinamica da 40 MW.
Masdar City è davvero la città del futuro, dove ogni sforzo di sviluppo urbano ed energetico può (e deve) essere compiuto. Fa però sorridere però che questo progetto nasca proprio dal danaro accumulato in un secolo di storia dalla forma energetica più inquinante di tutte. Ma se il risultato è questo, chissà…
http://www.repubblica.it/economia/2011/04/22/news/business_privatizzazione-15238658
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/ambiente/2011/04/23/news/rincari_manutenzione_e_rubinetti_chiusi_tutti_i_rischi_della_privatizzazione-15284550
RispondiEliminaLa città più eco al mondo
RispondiEliminaEcco la prima metropoli della nuova era, la grande sorpresa del XXI secolo. Si trova negli Emirati Arabi Uniti e il suo nome significa "città sorgente".
In nomen omen: Masdar, letteralmente, significa città sorgente. E mai più nome fu azzeccato per questo centro pianificato ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Sarà la grande sorpresa del XXI secolo, frutto di una società sempre più inquinata ed inquinante, ma dai risvolti ecologici al 100%.
Nasce dal progetto dello studio di architettura inglese Foster and Partners e sarà una città che baserà la sua produzione energetica esclusivamente sull’energia solare, con un’economia a emissioni zero e un’ecologia senza rifiuti. In pieno deserto, a 30 km a est di Abu Dhabi, i lavori del centro “carbon neutral” termineranno nel 2016, quando sarà pronto ad accogliere 50mila abitanti.
Un progetto all’avanguardia, che fa di necessità virtù. Se i lungimiranti arabi hanno capito che le risorse petrolifere non possono essere eterne, ecco che puntano ad instaurare una nuova moda green: un investimento da 22 miliardi di dollari per la grande città avveniristica. Questa ospiterà anche il Masdar Institute of Science and Technology, polo universitario dedicato esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Non è un caso che a capo dell’idea colossale e miliardaria ci sia la società Abu Dhabi Future Energy Company, presieduta dallo sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan.
Qui le normali auto non potranno circolare, almeno per come noi le intendiamo oggi. Al loro posto 2.500 navette a emissioni zero che percorreranno 150.000 itinerari al giorno. L’energia di queste “culle” sarà garantita da impianti fotovoltaici, eolici e termali, che faranno risparmiare un totale di due miliardi di dollari in petrolio nell’arco di 25 anni.La città sarà inoltre sede di compagnie internazionali e di grandi aziende interessate ad investire nella sostenibilità e nelle energie rinnovabili. General Electric è un partner strategico in Masdar City e costruirà il suo primo centro Ecomagination nella città. Ma tra i tanti partner si annoverano BP, Mitsubishi, Rolls-Royce, Mitsui, Fiat, e la tedesca Conergy, che sta pianificando una centrale solare termodinamica da 40 MW.
Masdar City è davvero la città del futuro, dove ogni sforzo di sviluppo urbano ed energetico può (e deve) essere compiuto. Fa però sorridere però che questo progetto nasca proprio dal danaro accumulato in un secolo di storia dalla forma energetica più inquinante di tutte. Ma se il risultato è questo, chissà…